Il carcinoma della mammella, più comunemente noto come tumore al seno, è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.
Il tumore al seno può essere classificato in 4 categorie o stadi, dal punto di vista della sua evoluzione1, 3:
La tipizzazione molecolare
I carcinomi della mammella possono essere classificati in base alla presenza o assenza di determinati recettori espressi dalle cellule tumorali come segue:
Fatti e numeri
Fattori di rischio
I fattori di rischio che riguardano il tumore al seno, compresa la malattia metastatica, sono:10
I meccanismi di progressione e di metastatizzazione non sono ancora chiariti e non si sa se e quanto gli stessi fattori di rischio possano avere un effetto sul rischio di progressione o di metastasi.
Diagnosi
Trattamento
Palbociclib
Palbociclib è il primo farmaco altamente innovativo ed efficace approvato negli ultimi dieci anni per il trattamento del tumore al seno metastatico o localmente avanzato HR+/HER2- (positivo al recettore ormonale e negativo al recettore di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano). È il primo di una nuova classe di farmaci a bersaglio molecolare, gli inibitori del CDK4/6: questi farmaci agiscono inibendo le chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK 4/6) implicate nella regolazione e progressione del ciclo cellulare. Inibire la loro azione rappresenta una strategia molto promettente per rallentare la progressione della malattia. Approvato nell’Unione Europea nel novembre del 2016, palbociclib è indicato per il trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo ai recettori ormonali (HR) e negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (HER2):
In attesa che si concluda il processo di negoziazione e rimborso presso l’AIFA, in Italia palbociclib è al momento disponibile come farmaco inserito nella classe CNN (farmaci prescrivibili ma non ancora rimborsati dal SSN). L’approvazione europea si è basata su un robusto corpus di dati di tre studi che nell’insieme dimostrano che palbociclib, in combinazione con una terapia antiormonale, prolunga significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto alla sola terapia antiormonale o alla terapia antiormonale con placebo, con un profilo di tossicità gestibile.
In definitiva, l’efficacia dell’inibizione delle CDK 4/6 sia in prima linea sia nelle linee successive di trattamento ottenuta con palbociclib permette di rallentare la progressione del carcinoma mammario avanzato sensibile agli ormoni femminili, con una significativa riduzione del rischio di ripresa di malattia garantendo il mantenimento o addirittura un miglioramento della qualità della vita come è accaduto nello studio PALOMA-3.