Il MIRT (Multidisciplinar Intensive Rehabilitation Treatment) è un percorso riabilitativo di tipo multidisciplinare con l’intervento di un’equipe formata da neurologi, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi, infermieri e che ha come scopo quello di affrontare le problematiche correlate alla malattia di Parkinson, nel modo più efficace e completo possibile.
Nasce dall’esperienza di 20 anni di lavoro il MIRT, ideato dal Dr. Giuseppe Frazzitta e utilizzato presso l’ospedale “Moriggia-Pelascini” di Gravedona ed Uniti (Como) per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson o Parkinsonismi (Paralisi Sopranucleare Progressiva, Atrofia Multisistemica o forme vascolari).
La malattia di Parkinson è la più comune malattia neurodegenerativa dopo la Malattia di Alzheimer ed in i Italia colpisce circa 3000000 persone. A differenza di quanto comunemente creduto, l’età media di insorgenza della malattia è tra i 50 e i 60 anni, quindi in una fase in cui il soggetto è lavorativamente attivo.
Abbiamo diversi approcci farmacologici e chirurgici per la malattia di Parkinson, purtroppo insufficienti perché questo agiscono solo sul sistema dopaminergico che non è il solo coinvolto in questa patologia. La conseguenza è una qualità di vita molto scadente.
La riabilitazione è emerso negli ultimi anni svolgere una importante azione sulla evoluzione dei sintomi, e quindi sulla qualità di vita. E’ necessario però che l’approccio riabilitativo sia intensivo, precoce, cognitivo e multidisciplinare.
Il MIRT (Multidisciplinar Intensive Rehabilitation Treatment) è, appunto, un percorso riabilitativo di tipo multidisciplinare che prevede l’intervento di un’equipe formata da neurologi, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi, infermieri e che ha come scopo quello di affrontare le problematiche correlate alla malattia di Parkinson, nel modo più efficace e completo possibile. Il percorso ha la durata di 4 settimane circa e prevede un trattamento in regime di ospedalizzazione, con plurime sedute riabilitative al giorno per un totale di 4-5 ore di attività al giorno, per 5 giorni la settimana, oltre ad un’ora di uso di device il sabato. I trattamenti variano a seconda delle specifiche necessità del paziente, ma vi è un “core” che caratterizza il MIRT e che tutti i giorni si ripete con tre sedute. Il trattamento front-to-front che prevede manipolazioni a lettino, atte a ridurre la rigidità che questi pazienti presentano e a lavorare su specifici problemi motori. A questa fa seguito un’ora di trattamento con le più moderne e specifiche apparecchiature per la riabilitazione: il Gait trainer, un tapis roulant cui si associano dei cues e feedbacks visivi ed uditivi (specifico per il trattamento riabilitativo del Parkinson), il cicloergometro con controllo visivo del carico per ridurre l’asimmetria tipica della malattia, una pedana stabilometrica statica ed una statico/dinamica per lavorare sui problemi di equilibrio, il crossover per allargare la base d’appoggio nel cammino, la realtà virtuale con il suo approccio dual task ed, infine, l’ultimo arrivato ossia il tapis roulant associato ad una musicoterapia specifica per il recupero del cammino . La terza ora di trattamento prevede un training per migliorare la destrezza manuale e digitale, esercizi per migliorare l’autonomia nelle ADL e, laddove necessario, per ridurre la gravità della micrografia. Vi sono poi una serie di possibili trattamenti ad alta specificità. Innanzitutto vi è l’idrokinesiterapia, che associa agli effetti benefici dell’acqua calda sulle rigidità del paziente, alla possibilità di lavorare in un ambiente che vede annullati gli effetti della gravità e permette di lavorare sul paziente contemporaneamente nei tre piani dello spazio. Il trattamento in acqua risulta particolarmente efficace su sintomi quali i disturbi posturali, i disturbi dell’equilibrio e il freezing. I pazienti con disturbi del linguaggio affrontano un trattamento logopedico di gruppo. I pazienti che presentano parkinsonismi atipici possono se necessario avvantaggiarsi del trattamento al Lokomat, un esoscheletro con quattro ortesi meccanizzate che riproducono uno schema motorio assimilabile alla normale deambulazione e che permette quindi di riprodurre il cammino sul gait trainer con livelli modificabili di vicarianza. Alcuni pazienti si avvalgono della danzaterapia, che associa la musica ad esercizi specifici finalizzati ad ottimizzare la qualità del cammino. Infine tutti i pazienti e i loro familiari affrontano un percorso psicoeducativo, finalizzato ad acquisire le adeguate conoscenze relative alla malattia nonché costruttive modalità di gestione dei sintomi.
I risultati di questo approccio, pubblicate sulle maggiori riviste scientifiche settoriali internazionali (da qui l’acronimo in inglese), hanno dimostrato come questo approccio sia efficace in termini di miglioramento sia delle performance motorie che dell’autonomia personale, che chi si sottopone a questa terapia presenta un rallentamento dell’evoluzione dei sintomi negli studio fino a 2 anni di follow-up, e che questi miglioramenti sono correlati ad un miglioramento della plasticità neuronale, ossia si sviluppano nuovi neuroni che permettono di sostituire quelli persi con la malattia.
– Frazzitta G, Maestri R, Bertotti G, et al. Intensive rehabilitation treatment in early Parkinson’s disease: a randomized pilot study with a 2-year follow-up. Neurorehabil Neural Repair 2015; 29: 123-131. doi: 10.1177/1545968314542981.
– Frazzitta G, Maestri R, Uccellini D, Bertotti G, Abelli P. Rehabilitation treatment of gait in patients with Parkinson’s disease with freezing: a comparison between two physical therapy protocols using visual and auditory cues with or without treadmill training. Mov Disord 2009; 24: 1139-1143. doi: 10.1002/mds.22491.
– Volpe D, Giantin MG, Maestri R, Frazzitta G. Comparing the effects of hydrotherapy and land-based therapy on balance in patients with Parkinson’s disease: a randomized controlled pilot study. Clin Rehabil 2014; 28: 1210-1227. doi: 10.1177/0269215514536060. Epub 2014 Jun 3. PubMed PMID:24895382.
– Ferrazzoli D, Ortelli P, Maestri R, Bera R, Giladi N, Ghilardi MF, Pezzoli G, Frazzitta G. Does Cognitive Impairment Affect Rehabilitation Outcome in Parkinson’s Disease? Front Aging Neurosci. 2016 Aug 11;8:192. doi: 10.3389/fnagi.2016.00192. eCollection 2016. PubMed PMID: 27563290; PubMed Central PMCID: PMC4980388.
Si ringrazia per i contributi forniti, il dott. Giuseppe Frazzitta – Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Malattia di Parkinson – Ospedale “Moriggia-Pelascini” Gravedona ed Uniti di Como