Si tratta di una dermatosi neutrofila (dermatosi febbrile acuta neutrofila) descritta nel 1964 da Sweet. È una patologia molto caratterizzata, nel senso che sia dal punto di vista dell'anamnesi che clinico segue un percorso piuttosto preciso, ed una volta individuata, è possibile molto spesso prevedere tutte la manifestazioni.
Va subito chiarito che non è una patologia infettiva, anche se in una grande quantità di casi la fase prodromica appare come un aggravamento della capacità respiratoria (vie alte) con congiuntivite, artralgie e dolore addominale. Questa fase di solito inizia 1-3 settimane prima delle manifestazioni cliniche specifiche. La fase clinica vera e propria è caratterizzata da febbre alta (intorno ai 40°C) ed è accompagnata dalla comparsa delle prime papule infiltrate, ad evoluzione centrifuga, molto ben delimitate e spesse dolorose al tatto. Le sedi predilette sono viso, nuca, dorso della mani e dita, avambracci arti nf. e tronco. Talora si localizzano su pregresse sedi di vaccinazione o pregresse cicatrici o sedi di traumi. E' inequivocabile che una volta riconosciute, sono quasi patognomoniche. Le condizioni generali possono destare molta proccupazione e non è infrequente il ricovero ospedaliero, spesso anche con un quadro di tendinite e mialgie. Caratteristica è l'assenza di linfoadenomegalia. Si tratta di una patologia rara. Nella gran parte dei casi è idiopatica - cioè è ignota la causa scatenante - ma è più frequente che si verifichi nel sesso femminile, di solito fra 30 e 50 anni. Talora colpisce le gravide al 2°-3° trimestre e può recidivare. E' importante sapere che in circa il 15-20 % dei casi può essere associata a forme di leucemia acuta - pertanto è corretto eseguire esami ematologici (che dimostreranno l'aumento dei neutrofili) ed eventualmente una biopsia per es. istologico. La terapia che viene attuata di solito prevede uso di steroidi (prednisone o prednisolone) per os o endovena. Localmente si possono trattare gli elementi con cortisonici in crema o lozione. L'uso di indumenti comodi ed eventualmente di creme solari per ridurre il rischio di esiti pigmentari è necessario. La sindrome di Sweet può anche risolversi spontaneamente, ma certamente in una durata molto maggiore in assenza di cure adeguate.